Chi siamo

Prima di procedere, crediamo sia importante ricordarsi continuamente che qualsiasi organizzazione umana, anche in ambito religioso, è sempre e comunque una necessità del nostro esistere in questa materia.

Da questo concetto non sono certo escluse le organizzazioni esoteriche, iniziatiche, ecc.

Quindi, qualsiasi architettura organizzativa e qualsiasi carica rivestita in ambiti come il nostro, è sempre solo funzionale all’assunzione di responsabilità per la gestione della struttura e per l’applicazione della metodologia didattica. Non dovrà essere certo una mera ed orgogliosa manifestazione di potere e di vanagloria. Per tale motivo, dovrà caratterizzarsi come un amorevole servizio verso coloro che si sono affidati per intraprendere il nostro percorso.

Per quanto ci è dato di conoscere, nessuna organizzazione è stata creata da qualcuno che non fosse semplicemente un uomo.

 Al massimo, nella migliore delle ipotesi, può essere stata ispirata dalla dimensione dello spirito.

 In tal caso, se gli uomini che la compongono, si manterranno in linea con quanto progettato spiritualmente in più livelli dimensionali, sarà felicemente controllata, accompagnata, e protetta. Se non saranno all’altezza, la struttura potrebbe divenire un guscio vuoto ma anche un centro “d’infezione” per chiunque si avvicini.

Concludendo, occorre anche ricordare che si può insegnare solo ciò che si “conosce” (a prescindere da onorificenze varie), avendolo sperimentato nella propria interiorità e poi avendo riscontrate le conseguenze, sia dentro che all’esterno di sé stessi.

Il metodo da noi proposto (desunto, sia dai rituali, che dalle trasmissioni orali), sarà sempre solo un mezzo e mai il fine da conseguire (auspicabilmente di rigenerazione e di reintegrazione spirituale, singola ma contemporaneamente anche collettiva).

Se ci si confonderà (sovente accade con l’indulgere eccessivamente nello studio teorico o nelle pratiche fisiche), scambiando e/o invertendo l’importanza, ci si potrebbe arrestare; così come accadrebbe in qualsiasi altro percorso iniziatico che si stesse seguendo. Nella peggiore delle ipotesi, si potrebbe prendere anche la direzione della contro-iniziazione.

Per questo, ci permettiamo (come facciamo abitualmente) di suggerire sempre, oltre alla consueta cautela (con le passioni personali auspicabilmente sempre meno invasive), di controllare costantemente cosa si pensa, cosa si dice e come si opera.

Gli Statuti ed i Regolamenti dell”Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e Memphis del Gran Santuario Byzantium – Zenit di Ravenna, sono in larga parte riferiti, seppur in molte parti integrati e rielaborati, a quelli che vennero rispettivamente emanati dal Gran Collegio Liturgico, su convocazione dell”allora Gran Hyerophante Marco Egidio Allegri, e dal Tempio Mistico nel 1945.

Gli Statuti vennero, allora, compilati sulla scorta di quelli dell”Ordine di Misraïm del 1867 e di quelli del Rito di Memphis del 1921.

Come sempre, nascono dall’esigenza di dare un’organizzazione umana, che in qualche modo è comunque sempre condizionata dai tempi e dai costumi del luogo, ad una struttura che favorisca soprattutto la possibilità di conseguire personali obiettivi di rigenerazione e reintegrazione spirituale (permettendo così ad ogni singolo uomo o donna, animato/a da “desiderio di conoscenza e di miglioramento interiore”, di approfondire studi e ricerche) .

Quindi, come sosteneva anche il mai troppo compianto Gran Hyerophante, Gastone Ventura, poco importano gli estetismi più o meno vistosi della veste grafica o del lessico utilizzato; le uniche cose importanti, per noi, possono essere rappresentate, sia dalla coscienza della nostra regolarità, della legittimità, e dalla correttezza delle nostre operazioni iniziatiche, che dal desiderio di ritrovare in tutto ciò che pensiamo, diciamo, ed operiamo, un chiaro riscontro armonico con la nostra coscienza.

In effetti, questo nostro Corpo Massonico, se riuscirà a restare un organismo unitario ed omogeneo, conservandosi iniziatico e tradizionale, continuerà a contenere il segreto della conquista del mutamento di stato dell’essere che deve seguire ad ogni vera iniziazione. E’ il segreto della rigenerazione spirituale dell”uomo, che ovviamente, perché intimo ed esclusivo di ognuno, non può essere oggettivamente comunicato neppure agli stessi Fratelli Massoni; che riguarda infatti una possibile, ma non “scontata”, realizzazione interiore a cui (è bene ricordarselo continuamente) non si perviene limitandosi solamente a “subire” iniziazioni od approfondendo esclusivamente la cultura letteraria.

Si dice che tutto accade al giusto momento e che tutto rientra nei disegni del Supremo Artefice dei Mondi, si deve quindi ritenere che fosse giunto il tempo che noi si procedesse ad operare ed a manifestare questo risorgimento del Rito.

Personalmente non pensavamo, fino al giugno del 2014, di doverci occupare in prima persona di tutto ciò, ma siamo stati coinvolti da una sequenza di avvenimenti che ci hanno indotto a scegliere, per porre un freno ad una situazione inaccettabile, di operare assieme ai fratelli che hanno condiviso il nostro pensiero ed il nostro modo di sentire.

Purtroppo, come accennava sovente in alcuni suoi scritti Gastone Ventura, la storia degli Ordini Iniziatici è frequentemente costellata da colpi di mano, spaccature, prevaricazioni, da tentativi di usurpazione e da appropriazioni di documenti per darsi una sorta di legittimità.

Gli avvenimenti contraddistinti da questi “errori spirituali” sì ripetono e così anche noi crediamo di aver avuto occasione di sperimentarlo direttamente.

 Quanto sopra chiarito, precisiamo serenamente di seguito le motivazioni che hanno portato alla riedificazione della nostra casa originale (per coloro che non sanno bene di che si tratti, va spiegato che parte della nostra linea iniziatica deriva dall’Antico e primitivo Rito Orientale di Misraїm e Memphis, Sovrano Gran Santuario Adriatico Adriatico  – Superum).

Va inoltre precisato che nello statuto del Sovrano Gran Santuario Adriatico Adriatico (Superum), nel capitolo DELLA SUCCESSIONE, si legge (o per lo meno si leggeva sino a giugno del 2014):

Art. 18

( il Gran Hyerophante, Sovrano Gran Maestro) Nomina, per testamento, il proprio successore.

Il testamento, che dovrà essere olografo, dovrà essere chiuso in busta e questa dovrà essere sigillata dalla firma di tre Grandi Dignitari del Sovrano Gran Santuario Adriatico (Superum).

Il testamento, in caso di necessità, potrà essere dettato, ma sempre firmato di proprio pugno, alla presenza e con la firma di almeno due Grandi Dignitari del Sovrano Gran Santuario Adriatico (Superum).

 Art. 19

In caso di passaggio alla Grande Piramide Eterna del Sovrano Grande Hyerophante Generale, il Primo Gran Conservatore, Gonfaloniere del Rito, o , in sua mancanza il Dignitario previsto dal Regolamento del Sovrano Gran Santuario Adriatico, metterà il Rito in meditazione per 90 giorni, entro i quali dovrà riunire nel Tempio della Piramide sede reale del S.˙.G.˙.S.˙.A.˙., tutti ì membri del S.˙.G.˙.S.˙.A.˙.( Superum ) a mezzo di plico postale raccomandato con ricevuta di ritorno, spedito almeno due mesi prima della data di riunione, per conoscere e fare conoscere le disposizioni testamentarie con le quali il S.˙.G.˙.H.˙.G.˙.- S.˙. G.˙. M.˙. nomina il proprio successore. In tale caso tutti i presenti acclameranno il successore facendo atto di obbedienza

Se non esiste alcun testamento, si procederà alla elezione del successore S.˙.G.˙.H.˙.G.˙. – S.˙.G.˙.M.˙. – In tale caso sono eleggibili tutti i Fratelli Conservatori dell”Ordine e del Rito (33°90°95° e 96°).

Si evince quindi che, in virtù degli Statuti, l’indicazione del suo successore da parte del Sovrano Gran Maestro deceduto doveva avere, per essere valida, tre, precisi, requisiti.

Tali requisiti dovevano intendersi, evidentemente, come condizioni assolute di validità di un testamento, visto che il loro scopo era ed è, con tutta evidenza, di garantire la libertà, la serenità e l’autonomia del Sovrano Gran Maestro nella scelta del suo successore, nonché l’autenticità del documento.

 Si evince anche che era responsabilità esclusiva del Primo Gran Conservatore, o del Gonfaloniere del Rito, o, in caso di sua mancanza, del Dignitario previsto dal Regolamento, convocare e presiedere la riunione Sovrano Gran Santuario per far conoscere le disposizioni testamentarie con le quali il S.˙.G.˙.H.˙.G.˙.– S.˙. G.˙. M.˙. avesse indicato il proprio successore, oppure, se non fosse esistito alcun testamento, per procedere all’elezione del successore.

Dopo il passaggio alla montagna eterna del Gran Hyerophante, Sovrano Gran Maestro Sebastiano Caracciolo, quindi con il Rito in periodo di meditazione, in data 15 giugno 2013, nella riunione con all’ordine del giorno la nomina o l’elezione del nuovo Sovrano Gran Maestro, il Fratello R. R., con una prima violazione dello statuto (perché di questo si trattò), si sostituiva arbitrariamente al Fratello B. B., Primo Gran Conservatore, in virtù di un incarico di collaborazione per l’organizzazione del Gran Santuario, ricevuto dal defunto Sovrano che non gli attribuiva alcun potere oltre a quello di collaborare con lo stesso Sovrano e per il quale non avrebbe potuto scavalcare il Primo Gran Conservatore nelle funzioni statutarie; quell’incarico era infatti oggettivamente decaduto alla morte dello stesso Sebastiano Caracciolo.

In tale usurpata veste, impediva alla delegazione proveniente dalla Francia di partecipare con tutti i Fratelli previsti dallo Statuto, richiedendo la verifica ed il riscontro di documenti riguardanti le Logge esistenti che però, non essendo stati preventivamente richiesti nella lettera di convocazione, non potevano venire esibiti in quell’occasione. Così, senza chiedere il parere degli altri Fratelli, il Fratello R. R. consentiva la presenza nel Gran Santuario del solo Gran Maestro di quella Nazione.

Successivamente, sempre in ragione dell’incarico di collaborazione, con un’altra violazione dello statuto, imponeva la sua presenza nel presiedere e nel dirigere i Lavori della riunione.

Esibiva quindi una scheda testamentaria del defunto S. Caracciolo, datata 2011 nella quale lui R. R. veniva designato, quale successore.

Tale scheda testamentaria era, platealmente, assolutamente :

  1. Irrituale, in quanto non contenuta in una busta chiusa e sottoscritta da almeno tre Grandi Dignitari del Sovrano Gran Santuario Adriatico (Superum) , così come previsto dallo Statuto, e quindi priva di qualsivoglia valore legale.
  2. Dubbia di autenticità, in quanto non tutti riconoscevano la calligrafia del defunto Caracciolo e sulla stessa si riscontrava la presenza di timbri impropri per un tal documento. In particolare il timbro della Loggia Madre e Maestra Iside del Rito d’Adozione Femminile, che risultava assolutamente fuori contesto e con evidente segno della scarsa conoscenza, non solo del Rito, ma anche dell”Ordine, da parte di chi lo aveva redatto (cosa impossibile da parte di Caracciolo).

 (Per inciso, forse sarà bene precisare anche che coloro i quali avevano avuto il piacere di conoscerlo, sanno bene che Sebastiano Caracciolo, se avesse voluto veramente indicare un suo successore, lo avrebbe fatto con la precisione e la lucidità che lo caratterizzavano, rispettando tutti i dettami statutari che proprio lui stesso aveva contribuito a scrivere. Inoltre, esistono testimonianze di più persone a cui lui stesso avrebbe confidato con convinzione, di non voler, per alcun motivo, indicare dei successori).

 Di fronte a questa situazione, nonostante i dubbi espressi da più Fratelli, R. R. rifiutava di prendere in considerazione l’opzione delle elezioni e pretendeva che quel documento irrituale e di dubbia autenticità venisse accettato. Aggiungeva che lo avrebbe fatto periziare in modo formale e legale e contestualmente invitava chi non fosse d’accordo con il suo operato, ad andarsene.

Nell’estremo tentativo di non provocare una drammatica scissione, seppur con molte riserve e senza certezze di successo, i partecipanti alla riunione evidentemente ancora condizionati emotivamente dalla recente perdita, accettavano di riconoscerlo come successore di Sebastiano Caracciolo, con il dubbio però ben dichiarato, di commettere un atto contrario agli statuti. Questo fu un gravissimo errore commesso da parte di alcuni, compresi noi,

Inoltre, a fronte delle promissioni rituali dei presenti, R. R., nonostante gli venisse fornito un prospetto ricavato dalle esperienze dei precedenti Gran Maestri, con nostro stupore, non pronunciava alcun giuramento ed alcuna promissione per l’assunzione del suo ruolo alla guida del Rito e dell’Ordine. Questo fu il primo segnale che qualche cosa di molto grave e di sbagliato era stato commesso.

Durante i mesi successivi, R. R., violando nuovamente gli articoli dello Statuto (che però, non avendo pronunciato i giuramenti di assunzione della carica, non aveva opportunamente, neanche giurato di difendere) riguardanti la giustizia e le pene, ove è stabilito che ogni fratello o Organismo dell”Ordine e del Rito ha diritto ad un processo equo, espelleva di sua iniziativa, con atto esclusivamente unilaterale e con accuse indimostrate, prima Poli Bruno, in quel momento Gran Maestro per la Francia, e poi Galli Angelo che, guarda caso, assieme a noi, si erano mostrati tra i meno convinti della sua nomina.

Inoltre, al contrario di quanto promesso, non presentava alcuna perizia formale e legale del testamento.

In fine, purtroppo, sempre il Fratello R. R., in ambiti esterni al Rito, si esibiva in un tentativo di usurpazione della Gran Maestranza dell’Ordine Martinista, producendo anche in questo caso, documenti irrituali e di dubbia autenticità, aggiungendo anche gravi comportamenti illegittimi ed illegali, nonostante l’inesistenza di qualsiasi documento e/o registrazione che potesse e possa certificare l’avvenuta trasmissione dei poteri iniziatici da Sebastiano Caracciolo a lui, R. R., senza i quali in alcun modo può rivestire alcuna responsabilità all’interno dell’Ordine Martinista; meno che mai quella di Sovrano Gran Maestro

Preso dolorosamente atto di tutto quanto è accaduto, non si può che constatare che quanto occorso è, nella sua totalità, illegittimo ed illegale e che R. R., a nostro avviso, ha quindi, conseguentemente, inevitabilmente, e premeditatamente usurpato la successione a Caracciolo Sebastiano.

Lasciamo comunque il giudizio di quanto è accaduto, oltre che alla storia, all”intelligenza ed alla coscienza di quanti, Fratelli e Sorelle, osservando i fatti, vorranno esprimerlo.

Quello che, a questo punto è evidente, per noi, è che:

Il Sovrano è Morto e non c’è stata successione ma solo una evidente usurpazione  .

Il Sovrano Gran Santuario Adriatico è stato, a sua volta, violato e contaminato da azioni che ne hanno lacerato il collegamento egregorico.

Il Rito e l’Ordine tramite quel Santuario, saranno e sono inevitabilmente da considerare, non solo da parte nostra, senza alcun dubbio assolutamente, in sonno.

Per tale motivo, ai sensi dell’art. 137 degli statuti secondo il quale: “…Se il S.˙. G.˙. H.˙.G.˙.- S.˙. G.˙.M.˙. dovesse passare alla Grande Piramide Eterna senza nominare per testamento il proprio successore, qualsiasi Grande Conservatore ha il potere di dare vita al Rito…”, tenuto soprattutto conto delle tante richieste pervenutici da Fratelli e da Sorelle rimasti perplessi e turbati, una volta acquisite tutte informazioni in merito a ciò che era accaduto, assieme ad altri fratelli Grandi Conservatori “ad vitam” o comunque a dei Fratelli che sono stati ammessi al 95°, abbiamo dichiarato la volontà di voler risvegliare il Rito.

Riteniamo infatti, che coloro che “camminano” veramente su una via di rigenerazione e di reintegrazione spirituale non potranno mai trovarsi in contrasto con chi percorre la stessa via, seppur appartenga ad organismi diversi, in luoghi ed a razze differenti.

Auspichiamo quindi, che un giorno tutti i Massoni possano ritrovarsi uniti e fratelli e che possano cadere le incomprensioni e le barriere di ogni tipo.

A seguito di tutto quanto sinteticamente esposto, è accaduto che nel Tempio di Ravenna, valle dei due fiumi Ronco e Montone, 44°20’ Nord -12°08’ Est, Zenit di Ravenna, il quarantesimo giorno del mese di Pachon, Anno di Vera Luce 000 000 000 (20 Settembre 2014 e.v.), si sia proceduto, con piena regolarità iniziatica, alla costituzione del Sovrano Gran Santuario Byzantium del Rito che in avvenire (tenuto conto del fatto che in questo nuovo risorgimento, alla linea iniziatica di M.E. Allegri, O.U. Zasio, G.Ventura, S. Caracciolo, si riunisce anche quella dei rami francesi del “Mizraïm Puro” di R. di Sangro, L. D’Aquino, A. Cagliostro e del Memphis e Misraïm di J. Yarker, G. Troglio, G. Encausse) verrà identificato con il nuovo nome di ANTICO E PRIMITIVO RITO ORIENTALE (Rettificato) DI MITZRAЇM E MEMPHIS; in tal modo, si recupera e si continua con coerente legittimità, lo spirito e l”opera del Santuario Adriatico-Superum. Il Rito è in tal modo, di nuovo “vivo”, collegato all”egregora e pienamente operante.

Renato Romeo Pietro Salvadeo (Arturus), dotato di tutti i brevetti, conseguenti all”aver già ricevuto le iniziazioni sino al 96°, 97° e poi in particolare, il 66°, è stato eletto dai fratelli (Grandi Conservatori 95° delle diverse linee iniziatiche) che ne avevano il potere e la facoltà, Sovrano Hyerophante Generale, Sovrano Gran Maestro 33.˙.90.˙.97.˙.(66.˙.)


Noi continueremo a precisare sistematicamente la VERITA’, dicendo sempre e solo come stanno le cose che possiamo dimostrare.