Sviluppo Del Percorso Iniziatico In Gradi


● I valori iniziatici

Crediamo sia importante ricordare, ancora una volta, che ogni struttura iniziatica, per quanto auspicabilmente ispirata, collegata allo Spirito ed alla Tradizione (immutabile nella sua essenza), rimane sempre “un’invenzione” umana; per cui, è inevitabilmente caratterizzata da luci e da ombre. In effetti, l’unica struttura che conta veramente, a prescindere da qualsiasi organizzazione, è quella interna a noi stessi; è l’unica ad essere in grado di collegarci, se mai ci riusciremo, con l’origine della fonte di Luce di cui abbiamo desiderio. I maestri terreni e le iniziazioni sono necessari per aprire dei diaframmi, per accompagnarci durante un certo periodo, magari per trasmettere ad altri quanto si è ricevuto (consentendo la continuità Tradizionale), ma poi se si sarà lavorato bene nell’intima interiorità, se si sarà formata veramente una mentalità Tradizionale, fissando nell’alchemico colore purpureo ciò che deve essere finalmente stabile, si potrà/dovrà andare “oltre” (ma sappiamo tutti che ciò non potrà, quasi mai, avvenire in modo facile).

Con questa premessa, possiamo cominciare ad accennare al concetto di “Virtus”, diffusa  tradizionalmente e regolarmente a tutti i componenti, come un seme che dovrà trasformarsi in pianta, tramite il veicolo iniziatico che ha come riferimento il vertice visibile della Grande Piramide, detentore della dignità regale e sacerdotale del Rito. Infatti, tale vertice ha, a sua volta, a disposizione, tramite le regolari iniziazioni ricevute dai suoi predecessori, i collegamenti potenziali con lo Spirito che anima l’emanazione Tradizionale. Ovviamente, a livello individuale, spetta solo a lui, come a tutti gli altri, tentare ( auspicabilmente nell’arco di una sola vita) attraverso la pratica vissuta interiormente del Rito Sacrificale (verificata anche esteriormente nelle sue conseguenze), di rigenerarsi interiormente sempre di più, e di elevarsi verso i livelli superiori dello Spirito. In tal modo, se benevolmente accolto, in funzione delle trasformazioni del proprio stato dell’essere, potrà tentare la personale reintegrazione.

Si comprende facilmente che per vivere in modo armonico tutto ciò, è necessario quindi associare inevitabilmente al concetto di “Virtus”,  anche quello di “Fides” ; queste, così unite, devono permeare “luminosamente” ogni livello ed ambito.

Dal Rito Sacrificale ci si deve attendere soltanto un innalzarsi, un liberarsi sulla via del raggiungimento del piano dell’ente cui il sacrificio è rivolto; in altre parole, è un ponte fra la condizione dell’uomo e quella di Dio. Il Sacrificio non è pena, dolore, fatica e disperazione, è semplicemente Rito e come tale è Verità. Dalle Tavole di smeraldo e di rubino, risulta che il mondo superiore è mosso da quello inferiore e questo da quello, e che ciò che è in alto è simile a ciò che è in basso e viceversa. Ne consegue che “il fumo dei sacrifici” che sale da quaggiù, accenderà le lampade dell’alto, in modo che tutte le luci brillano in cielo, illuminando tutto ciò che è in basso.

● L’azione rituale.

Se consideriamo l’uomo come un’entità spirituale che ha progressivamente perso consapevolezza di sé, avviluppandosi sempre di più nella materia, possiamo immaginarlo anche come una coscienza scentrata e scomposta, in crisi d’identità.

Abitualmente, associamo questa condizione al mito di Osiride (Asar, più volte accennato e presente nei nostri rituali) caduto, intrappolato, morto e poi frammentato in 14 pezzi. Per rinascere, ha infatti necessità di essere ricomposto.

Ecco così rivelarsi anche la figura di Iside (Aset) la vedova della massoneria egiziana (ma anche la signora di tutto ciò che magicamente ed alchemicamente si consolida nella simbologia del trono), che ne raccoglie i pezzi, lo ricompone ridandogli la vita attraverso un”azione che necessita il rito sacrificale.

In tal modo si può iniziare ad intuire anche la straordinaria importanza di un percorso parallelo, esclusivamente femminile e quindi perché un settore della nostra struttura ne preveda uno, ben distinto da quello maschile, ma di pari valore. Entrambi i settori, tramite i rispettivi rituali, costituiscono il “corpus” completo della nostra via.

Mantenendoci con questi riferimenti simbolici, possiamo comprendere che l”Uomo, seppur resuscitato non è completo. Infatti, benché ricostituito, è senza fallo, e non può generare. La sua virilità spirituale è quasi completamente azzerata. Egli, rimane collocato nella croce orizzontale, ancora incapace di rivolgersi verso la croce verticale. Per questo, ha necessità di ulteriori purificazioni, di meditazioni, di riti sacrificali adeguati, che possano restituirgli la sua virilità spirituale perduta.

Rigenerare lo stato dell’essere, ritrovare il proprio centro spirituale, è quello che si tenta di realizzare, applicando gli insegnamenti che si possono trarre dalle diverse camere rituali.

Si tratta di una lotta da affrontare, inizialmente nel buio della mancanza di coscienza e di consapevolezza, contro la propria personalità egocentrica, contro una mentalità condizionata da cupide passioni.

Occorre unire al desiderio iniziale, un forma di volontà particolare, rivolta alla ricerca della dimensione divina che è dentro di noi, e di cui siamo parte; quindi anche una riscoperta della sacralità della propria vita e di ogni cosa che ci circonda, eliminando progressivamente dalla ricerca ogni altra distrazione. Occorre volere veramente applicarsi e prepararsi, affinchè la conoscenza ci si riveli spontaneamente. La preparazione per un simile avvenimento si coltiva con determinazione, amore e sacrificio.

Tale preparazione, assolutamente intima e personale, necessiterà di riuscire a formare, poco a poco, una mentalità tradizionale che avrà come contemporanea conseguenza la trasmutazione della personalità materiale e caotica in una personalità ritmicamente ordinata; poi, riuscendo ad evitare ancora possibili cadute, si potrà tentare una lenta e continua progressione verso la Luce.

● La progressione dei Gradi

Nel nostro percorso, i 90 gradi del Misraїm ed i 92 gradi del Memphis sono riuniti comprendendo, in camere rituali particolari, gli insegnamenti di tutta la scala iniziatica tradizionale.

 –    La serie simbolica è costituita dalla zona di primo lavoro che riunisce Logge e Triangoli in cui ci si riunisce in tre Camere; rispettivamente di Apprendista d”Arte, Compagno d”Arte e Maestro d”Arte.

–    Successivamente altri quattro gradi, vedono i seguenti raggruppamenti con nomi assolutamente simbolici che identificano le materie e le azioni interiori da studiare e da svolgere: dal 4° al 7° (Collegi dei Sublimi Maestri- Cavalieri della Volta di Perfezione); dall”8° all”11° (Capitoli dei Cavalieri della Spada – Perfetti Massoni di Heredom); dal 12° al 17° (Senati dei Cavalieri del Sole –Saggi della Verità – Filosofi Ermetici); dal 18° al 30° (Consigli dei Commendatori degli Astri – Patriarchi della Verità – Grandi Installatori Teologisti).

–    Si entra quindi in un serie di altri cinque gradi permeati e culminanti negli Arcana Arcanorum.

Dal 30° grado al 90° grado (Sublime Concistoro Nazionale dei Principi di Massoneria, Sublimi Maestri della Grande Opera)

I raggruppamenti 31°90°91° (Patriarchi Difensori dell’Ordine e del Rito)

I raggruppamenti 32°90°92° (Cavalieri Filaleti – Magi della Rosa + Croce)

I raggruppamenti 32°90°94° (Patriarchi Principi di Memphis)

I raggruppamenti 33°90°95° (Patriarchi Conservatori dell”Ordine e del Rito)

Rimangono due gradi corrispondenti uno, al 33°90°96°, di norma attribuito alla funzione nazionale di Gran Maestro Gran Commendatore per la Nazione ( prima che assuma l’incarico, gli verranno trasmessi i gradi particolari di Patriarca Gran Consacratore e quello del 96°) e l”altro, il 33°90°97°, per la funzione di Sovrano Grande Hyerophante Generale e Sovrano Gran Maestro, che detiene la sovranità dell”Ordine e del Rito nei due emisferi. Prima dell’assunzione dell’incarico gli verrà trasmesso ritualmente il 97° con la cerimonia prevista.

 ● Le corrispondenze esistenti tra i gradi del Rito e le diverse tappe dell”iniziazione ci riportano costantemente al concetto di quel Rito sacrificale, che se ben compreso e praticato, agisce sui piani sottili, protegge, aiuta. Infatti, l”azione rituale permette l”apertura dei due canali, l”uno che, tramite la “Fides” consente di  salire dal basso verso l”alto, l”altro che, tramite la “Virtus” favorisce la discesa  dall”alto verso il basso.

Si ritorna ancora, quindi, alle indicazioni della Tavola di Smeraldo

Per tale motivo, è necessario essere sempre umili e prudenti. In tal modo si potrà comprendere con maggiore celerità che cause ed effetti interagiscono costantemente tra il mondo fisico e quello metafisico.

Attraverso il Rito, la dimensione superiore può essere mossa da quella inferiore, e viceversa.

Per tale motivo, dovrebbe essere facilmente comprensibile che chiunque pratichi il Rito, deve possedere le qualifiche originali di legittimità e di autenticità che garantiscano su più piani ciò che sta praticando.

Inoltre, deve averle “sperimentate” nella propria interiorità, ricevendo, di ritorno, quelle conferme che sono necessarie per comprendere che si sta operando correttamente.

Secondo il nostro Rito, il tentativo d’interagire con i livelli superiori non può essere messo in campo, se privi d’umiltà, di prudenza, oltre che di “Fides” e di “Virtus”

Lo scopo del Rito è solo quello di favorire la rigenerazione e la reintegrazione spirituale di ogni singolo Fratello e Sorella.

Quindi, nessuno, anche volendo e potendo, si sostituirà mai a colui/colei che, al contrario, da solo/la dovrà procedere sul cammino che si è scelto, con il proprio desiderio e con la propria volontà di scelta, consapevole e cosciente.